martedì 29 novembre 2016

ROMA - TRIDENTE



aggiornato 2021

Roma Caput Mundi, capitale imperiale dell'antico mondo conosciuto. Gli antichi romani hanno costruito strade fino ai confini di quella che oggi chiamiamo Europa, ai confini dell'Arabia e in Africa settentrionale. Per questo si può ben dire che, al contrario, tutte le strade portano a Roma. 


piazza del popolo-roma




La zona del Tridente è il complesso stradale di tre vie rettilinee che partono da Piazza del Popolo verso sud.
Ed è proprio da qui che voglio partire.

Il Tridente - ©Wikipedia


 IL PERCORSO:


1- PIAZZA DEL POPOLO

2- BASILICA DI SANTA MARIA DEL POPOLO

3- PINCIO

4- ARA PACIS

5- TRINITÀ DEI MONTI 


Roma-Tridente



1- PIAZZA DEL POPOLO

 È stata per secoli sede delle esecuzioni capitali. Oggi è un elegante passaggio e la gente da osservare non manca.

Fu sistemata all'inizio dell' 800 soprattutto dall'architetto francese Valadier, una sorta di contraltare laico a Piazza San Pietro (a quei tempi vi era uno spirito laico dovuto all'occupazione napoleonica).

Roma-Piazza del Popolo







piazza del popolo-roma









piazza del popolo-roma






Dominano la piazza due chiese barocche che sembrano gemelle: sono state costruite per apparire identiche pur occupando due spazi di dimensioni diverse: la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli e la Chiesa di Santa Maria in Montesanto. Per fare questo l'architetto Carlo Rainaldi diede a quella sulla destra (dei Miracoli) una cupola circolare, e a quella di sinistra una ovale.

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Chiesa di Santa Maria in Montesano.

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Dalla fontana centrale ove sorge l'obelisco si vede bene la terrazza del Pincio.

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 2- BASILICA DI SANTA MARIA DEL POPOLO

Durante la sistemazione della piazza con Valadier, dapprima si pensò di demolire la chiesa perchè, quasi appoggiata alla porta della città, ingombrava lo spazio circolare.
Fortunatamente un gruppo di studiosi dell'epoca si oppose, senza aver potuto evitare però un compromesso: il chiostro venne demolito.

La chiesa è famosissima per ospitare due quadri del Caravaggio nella Cappella Cerasi.
E si può affermare che è una delle chiese più ricche di opere d'arte: oltre a Caravaggio, Bernini e Raffaello.

santa maria del popolo-roma





CAPPELLA CHIGI
Raffaello progettò la Cappella Chigi (la seconda della navata sinistra), ma morì prima di ultimarla. Fu Bernini un secolo più tardi ad ultimarla, più o meno come l'aveva immaginata Raffaello.


Racconta Claudio Strinati nel programma Le Meraviglie, radio 3:
"Raffaello era un sommo pittore, ma era anche un sommo artista della corte papale: era architetto, scenografo, era tutto. 
Chigi era un banchiere, uno degli uomini più ricchi, potenti e colti dell'epoca, protettore di Raffaello. 
Il loro legame è consacrato da questa cappella che rifulge in modo mirabile.
La cappella è una specie di chiesa dentro la chiesa, nel senso che se per avventura fossimo portati qui davanti senza entrare in chiesa, potremmo pensare di trovarci davanti ad un tempietto rinascimentale.

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La struttura è poligonale, ispirata al Pantheon (nel Rinascimento ogni artista pensava che il Pantheon fosse il tempio antico per antonomasia).
Raffaello nel progettarla pensò anche a San Pietro perchè in quel momento si stava rifacendo la basilica.
Si basa sul concetto che un poligono può culminare in un cerchio, uno dei grandi principi del Rinascimento.
Il cerchio, da un punto di vista geometrico, è un poligono con un numero infinito di lati e quindi, oggi potrebbe sembrare una bizzarria, per gli uomini del Rinascimento, contiene in sè l'Infinito.
Raffaello credeva molto in questa dottrina: il cerchio possiede l'Infinito e lo porta a confinare con la religione."

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L'intarsio marmoreo del pavimento raffigura uno scheletro con le ali, che vola, e porta lo stemma della famiglia Chigi.
Il cosiddetto Mors aD CaeLos (La Morte ci porta nel Cielo) che ricorda ai vivi l'inevitabilità della morte. Le lettere maiuscole riprendono la data di realizzazione in numeri romani: MDCL → 1650.
Il disegno fu realizzato da Bernini ed è basato sulla tecnica del commesso marmoreo (opus sectile), con l'utilizzo di marmi tagliati.

Dan Brown, nel romanzo "Angeli e Demoni", cita il disegno, che si trova sopra ad un sotterraneo, come punto di partenza del percorso segreto chiamato 'cammino dell'illuminazione'.

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"La Nascita della Vergine", pala d'altare, di Sebastiano Luciani, detto del Piombo.

Sebastiano del Piombo visse nello stesso periodo di Raffaello, ed era così soprannominato perchè la sua professione era quella di Ufficiale del Piombo.
Il piombo è un ufficio vaticano, la cosiddetta piombatura apostolica, oggi si potrebbe tradurre come "protocollo".
Gli ufficiali del piombo erano dei funzionari dotati di competenza giuridica e umanistica, che curavano l'iter di alcuni documenti papali, specie le bolle papali, decreti con i quali il Papa esercitava la sua autorità religiosa e politica.
Ai documenti veniva posto una sorta di timbro, la piombatura, che rendeva il documento ufficiale e divulgabile.
Era un incarico molto ambito dagli intellettuali dell'epoca: era necessario essere molto istruiti e conoscere il latino, perchè i documenti erano in latino, ma facevano ben poco, guadagnavano ed erano molto autorevoli.

Dice ancora Claudio Strinati:
"Sebastiano aveva la fama di essere molto lento e indolente nel lavoro di sommo pittore, proprio perchè non era la sua professione principale.
Era il prediletto di Michelangelo, ma era stato anche allievo di Giorgione, perchè era nato a Venezia.
Giorgione era il numero uno dell'arte veneta, considerato un mago della pittura, e pure Sebastiano lo era.

Infatti questo quadro "La Nascita della Vergine", come esecuzione è una piccola magia perchè è dipinto con un metodo che lascia tutt'ora sbalorditi i tecnici: 
è dipinto ad olio su una pietra d'ardesia, e non su una tavola di legno o di tela come si usava in quel periodo.
L'ardesia è nera e il colore ad olio tende a scurirsi su quella superficie, quindi il pittore ha dovuto trovare una mescolanza di colori particolare.
Il quadro è scuro ma nitidissimo.
La magia del maestro ha funzionato.

"La Nascita della Vergine", Sebastiano del Piombo - ©wikipedia - ©Peter1936F photo



Questo quadro va esplorato in tutti i suoi aspetti, come un esploratore dentro la grotta.
In primo piano grandi figure: la Vergine Maria circondata dalle ancelle che l'aiutano per il bagnetto.
Una delle ancelle versa dell'acqua e l'altra mette una mano dentro alla vasca per sentire la temperatura.

Poi c'è uno stacco e le figure si rimpiccioliscono, con una figura sullo sfondo ancora più lontana.
In alto c'è Dio padre, con angeli che lo contornano, una strana rappresentazione.
La cosa curiosa è che Dio dovrebbe guardare verso Maria, per consegnarla all'umanità, invece sta girato completamente e ha due mani aperte come a frenare qualcosa.
È una rappresentazione simbolica: il quadro vuole presentare la Natività di Maria che nasce come Immacolata.
L'Immacolata concezione vuole dire che Maria, a differenza di tutti gli esseri umani, nasce priva del Peccato Originale.
Maria Immacolata, madre di Cristo, non trasmette quindi il peccato al figlio, il quale verrà al mondo per redimere l'umanità e liberarla dal Peccato Originale.

Dio in questo quadro frena il Peccato Originale e non gli permette di entrare nel corpo di Maria, una rappresentazione curiosa, esilarante in un certo senso senso, per chi non sia credente."

"La Nascita della Vergine", Sebastiano del Piombo.
©wikimedia commons - ©Sailko photo





Alle pareti laterali della Cappella Chigi si trovano le tombe di Agostino Chigi¹ e del fratello Sigismondo.
Le tombe sono a forma di piramide, simbolo dell'ancestrale sapere e di eternità.
La memoria della famiglia Chigi è perpetrata attraverso le piramidi egizie, in una cappella che più rinascimentale non si potrebbe concepire, dove si celebra il cristianesimo.
È il confine fra l'immane sapere e il mistero totale.
Le piramidi non sono certo simboli cristiani, ma i grandi miti egizi sono sempre stati visti dai teologi come una prefigurazione del cristianesimo, la prefigurazione in generale di tutte le religioni rivelate.

©Carlo Rossi photo - Pinterest




Nella Cappella Chigi manca la tomba di Francesca Ordeaschi, moglie di Agostino Chigi.
Nonostante madre dei loro cinque figli, venne ripudiata dalla famiglia Chigi, perchè Francesca era di umili origini, e fu sepolta altrove, in un luogo dove presto fu dimenticata.



Alla morte di Sebastiano del Piombo (1547) arrivò un fiorentino, Francesco Salviati, che completò la Cappella Chigi in diversi punti, come questo  particolare delle Stagioni.

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CAPPELLA CERASI
E' la Cappella Cerasi, comunque, ad attirare l'attenzione, con i due Caravaggio: la "Conversione di San Paolo", dove il cavallo, reso con amorevole attenzione, domina la scena, 

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"Conversione di San Paolo" - ©Wikipedia



e la cruda "Crocifissione di San Pietro". Questo quadro è particolarmente impressionante, per la maestria con cui Caravaggio rappresentò la singolarità della situazione. San Pietro sembra più turbato dalla posizione che non dal dolore, mentre i suoi tre persecutori cercano di raddrizzare la croce su cui l'hanno crocifisso a testa in giù.

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"Crocifissione di San Pietro" - ©Wikipedia





3- PINCIO

I suoi giardini dominano Piazza del Popolo e devono il nome alla famiglia dei Pinci che ne era proprietaria nel IV secolo.

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Da quassù un bella vista; l'obelisco al centro della piazza lo portò Augusto da Eliopoli, in Egitto (fino alla fine del 1500 si trovava al Circo Massimo).

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Proseguo l'itinerario e scendo di nuovo nella piazza.

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Imbocco VIA MARGUTTA, famosa per le connessioni con il mondo dell'arte e dello spettacolo.

via Margutta-Roma





Negli anni 50, dopo il film "Vacanze romane", la via divenne esclusiva, residenza di personaggi famosi come Anna Magnani e Giorgio De Chirico. 
E' rilassante, tranquilla, con diverse gallerie d'arte e ristoranti.

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Qui Federico Fellini e la moglie Giulietta Masina vissero al numero 110 per molti anni fino alla morte del regista nel 1993.

via Margutta-Roma








via Margutta-Roma






Attraversando via del Corso verso il Tevere, quasi invisibile, il MAUSOLEO DI AUGUSTO oggi è un monticello di terra dove cresce l'erba, circondato da recinti.

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Un tempo era uno dei più imponenti monumenti della Roma antica. Si è parlato per anni di un restauro in grande stile, ma al momento niente.
Costruito nel 28 a.C., aveva due obelischi a ogni lato dell'ingresso, spostati poi in Piazza del Quirinale e Piazza dell'Esquilino. Conservò le spoglie mortali di Augusto e in seguito di tutta la famiglia imperiale.
In epoca fascista Mussolini lo fece restaurare pensando di farne il proprio mausoleo, poi tutto rimase com'era.

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4- MUSEO DELL'ARA PACIS

 Si trova a fianco del Mausoleo di Augusto.
È una costruzione di architettura contemporanea nel centro storico, luminosa struttura in vetro e travertino progettata dall'architetto Richard Meier.

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All'interno si trova l'Ara Pacis Augustae, il grande altare in marmo che esalta la pace che Augusto impose in patria e nel mondo.
L'altare misura 11,6 m. per 10,6 per 3,6 e fu inaugurato nel 9 a.C. nella piazza San Lorenzo in Lucina, ubicazione perfettamente calibrata in modo che il giorno del compleanno di Augusto l'ombra di una gigantesca meridiana cadesse proprio sull'altare.

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Nel corso dei secoli, l'Ara fu spogliata di alcuni dei suoi pannelli da avidi collezionisti, come i Medici, e alcuni frammenti si trovano al Vaticano e al Louvre. Nel 1937 Mussolini fece eseguire degli scavi intorno a ciò che era rimasto e lo fece riassemblare nel luogo in cui si trova ora.

Ara Pacis, pannello frontale.

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Ara Pacis, pannello posteriore.

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Per consumare all'ora di pranzo cibo da strada spendendo poco, consiglio il PASTIFICIO GUERRA. E' lungo il percorso perchè sto procedendo verso piazza di Spagna lungo via della Croce, al civico 8.

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Inevitabile la fila, comunque scorrevole; servono due tipi di pasta fresca con sughi gustosi. Per 4€ un contenitore con la porzione di pasta abbondante, posate e bicchiere di plastica, acqua e tovagliolo.

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Come giustamente dice il cartello affisso alla vetrina, è buona educazione non sostare davanti agli altri locali.

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