mercoledì 5 aprile 2017

BARACCANO

via Santo Stefano, 119, Bologna

Il complesso monumentale del Baraccano è l'insieme di due edifici storici, civili e religiosi:

1- IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL BARACCANO, piazza del Baraccano. 

2- IL CONSERVATORIO, via Santo Stefano, 119.


Bologna-Baraccano



Il modello del Complesso conservato nella Sala museale del Baraccano:
Santuario, Conservatorio e portico.

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1- IL SANTUARIO

Baraccano prende il nome da 'barbacane', il torrione di guardia che sorgeva vicino a Porta Santo Stefano.
In quel luogo sorgeva una piccola edicola a protezione di un dipinto della Madonna.
All'inizio del '400 Giovanni I Bentivoglio fece trasformare l'edicola in una cappella; successivamente fu ampliata diventando la chiesa che oggi vediamo.

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Molto belli i capitelli e le terrecotte della facciata: la Madonna in terracotta del Lombardi e le statuette dei santi protettori di Bologna.

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Il retro del santuario, visto dai giardini Margherita, addossato alle mura merlate restaurate nel 1914.

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Interno del Santuario: la cupola.

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All'interno c'è la "Madonna della Pace", dipinta da Lippo di Dalmasio nel XV secolo e ripassata da Francesco del Cossa che aggiunse i due angeli e gli edifici del fondo. 
Per via di questo dipinto è chiamata anche Chiesa della Pace e per tanti anni è stata tradizione degli sposi bolognesi andare a prendere la 'pace coniugale' sull'altare.

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Altare della "Madonna della Pace"




Alla destra dell'altare, "La processione di San Gregorio Magno per la peste di Roma", con ampia vista su Castel Sant'Angelo, di Aretusi Cesare.

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La cancellata in ferro battuto davanti al dipinto di Aretusi.

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Alla sinistra dell'altare, la "Disputa di Santa Caterina", Prospero Fontana, 1551.

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Nel passaggio verso il Conservatorio si può notare l'acciottolato, cioè la pavimentazione in ciottoli di fiume. 

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2- IL CONSERVATORIO

All'inizio del '400 tre casette poste in fondo alla strada di Santo Stefano furono destinate a ricovero di poveri e pellegrini che transitavano per Bologna.
Nel tempo, insieme alla costruzione del Santuario, il ricovero si ampliò sempre più e, nel 1491, i Bentivoglio fecero costruire il portico per ragioni di decoro urbano.
L'ardito voltone, che fa campeggiare nel fondo la chiesa e la cupola del Baraccano con bellissimo effetto prospettico, fu costruito nel 1497.

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Nel 1527, quando il Comune iniziò a disciplinare in istituti diversificati le varie forme di povertà che affliggevano Bologna, il ricovero fu trasformato in 'conservatorio' per le figlie di artigiani minacciati da crisi economiche, oppure ragazzine orfane di un genitore ma con una struttura famigliare ancora solida: un luogo dove 'conservare' il proprio onore e quello delle loro famiglie.
In questo caso infatti la parola conservatorio non ha attinenza con la musica, cioè un luogo dove le ragazze avrebbero imparato a suonare, ma si riferisce ad un istituto di educazione per fanciulle. Fu uno dei primi, non solo in Italia ma in Europa, e arrivò ad ospitare all'inizio dell'800 un centinaio di ragazze.
Rigidi erano i requisiti di base: la bellezza, la verginità e la possibilità di essere rimandate a casa se malate o ribelli. Avrebbero lavorato per 7 anni ai telai da seta che producevano veli, per i maggiori imprenditori di Bologna.
Quando l'arte della seta decadde la produzione, si riorganizzò in favore del ricamo per corredi raffinati: l'Aemilia Ars ne è l'ultima testimonianza.
Nel 1746 le ragazze del Conservatorio realizzarono il prezioso baldacchino per la processione della Madonna di San Luca, su disegno degli scultori Nicola e Ottavio Toselli.

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Baldacchino per la processione della Madonna di San Luca - ©Iperbole-Comune di Bologna



Al termine dei sette anni queste ragazze trovavano un inserimento sicuro, diventando spose di un uomo o spose di Cristo: una dote, frutto degli anni di lavoro, avrebbe loro assicurato un marito o un convento.
La scelta del marito poneva delle incognite, quindi il pretendente veniva selezionato in base allo stato economico e alla sua abitazione.
La dote, depositata negli anni al Monte di Pietà, non veniva riscossa, doveva essere investita in un bene immobile per ricavarne una rendita. Alla morte della donna la dote passava per metà ai figli e per metà al Conservatorio. 
E' importante precisare che questo sistema previdenziale era organizzato non da enti religiosi, ma dal Comune di Bologna.
La scuola professionale femminile Elisabetta Sirani di Bologna si ispira alla scuola/lavoro del Conservatorio del Baraccano.

L'edificio comprendeva un grande dormitorio al primo piano, spazi comuni destinati alle attività educative e artigianali, infermerie, lavanderie, un teatro e diversi cortili interni con orti e giardini.

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All'interno dell'oratorio si nota l'arco che incornicia l'abside, con una Annunciazione:

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l'Angelo annunziante e la Vergine annunziata.

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La pala dell'abside è di Ercole Banci, prima metà del '500:

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"Beata Vergine in Gloria e i Santi Protettori di Bologna", con la raffigurazione di Bologna dentro le mura.

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Un affresco di Ramenghi con tre scene della Passione di Cristo: Salita al Calvario - Crocifissione - Deposizione.

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Il Conservatorio continuò la propria attività fino alla metà del XX secolo.

Acquistato dal Comune di Bologna, nel 2002 ne promosse un restauro complessivo. Oggi vi sono diversi appartamenti privati ed è sede del Quartiere Santo Stefano.

Inoltre continua ad essere sede del Piccolo Teatro del Baraccano (ala ovest), che risale al 500.

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Restaurato nel 2006, ha una sala affescata

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e un cortile interno (ex orto) che d'estate ospita eventi all'aperto con 200 posti.

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Teatro del Baraccano - ©Bolognawelcome





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