sabato 1 luglio 2017

MUSEI CAPITOLINI - seconda parte

(torna alla prima parte)

La seconda parte della visita ai musei è all'interno di PALAZZO NUOVO, chiamato così perchè costruito ex novo, sulla base del progetto di Michelangelo, per completare il disegno della piazza capitolina, in aggiunta ai preesistenti Palazzo Senatorio e Palazzo dei Conservatori.


Le raccolte sono tutt'ora sistemate secondo la concezione espositiva settecentesca.



musei capitolini palazzo nuovo





Per accedervi direttamente dal Palazzo dei Conservatori va utilizzata la Galleria Lapidaria, galleria sotterranea di collegamento realizzata negli anni '30 del 1900 sotto la piazza del Campidoglio.
Al suo interno una collezione epigrafica e resti delle abitazioni romane del II secolo.

musei capitolini palazzo nuovo






PALAZZO NUOVO

Dalla Galleria di Palazzo Nuovo, al primo piano, si ripartono le varie sale espositive.
Qui sono collocate oltre 100 sculture di carattere e provenienze diverse.

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In fondo alla Galleria un magnifico sarcofago monumentale con scene di amazzonomachia, (battaglie fra Amazzoni e Ateniesi, del II sec. a.C.), sormontato da una testa di Dioniso.

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La Sala delle Colombe, è così chiamata per la presenza di uno dei due mosaici in esposizione, rinvenuti nella Villa Adriana a Tivoli:

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il celebre mosaico pavimentale delle quattro colombe che si abbeverano a un vaso, è del II secolo a.C. e viene attribuito ad un mosaicista greco di nome Soso.

Roma-Musei Capitolini
Mosaico delle colombe - ©Wikipedia




L'altro mosaico pavimentale, altrettanto famoso, è quello delle maschere sceniche.

Roma-Musei Capitolini
Mosaico delle maschere sceniche - ©Wikipedia




La sala è composta da ritratti maschili e femminili che percorrono, lungo le mensole, l'intero perimetro del muro.
Al centro la statua di una fanciulla nell'atto di difendere una colomba.

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In una piccola sala ottagonale un superbo esempio di arte figurativa: la sensuale, anche se non appariscente, Venere Capitolina, eccezionalmente ben conservata.

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Fra le più dolci e raffinate sculture che ci siano giunte dall'antichità, ha una qualità rarissima in più:
è in perfetto stato di conservazione perchè il suo proprietario, forse in un momento di pericolo, la nascose in un muro dove è stata ritrovata in epoca moderna.

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Sala degli Imperatori
Sono allineati su mensole marmoree i ritratti di imperatori e imperatrici di età imperiale.
Questo "genere" scultoreo venne concepito ed eseguito nell'epoca greco-romana allo scopo di glorificare i grandi personaggi, tramandandone l'immagine.

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Un grandioso salone accoglie centralmente alcune statue in marmo colorato e altre notevoli sculture disposte lungo le pareti.

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Spiccano le due statue dei centauri, rinvenute a Villa Adriana, II sec. d.C:
il Centauro giovane, allegro e gioioso,

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e il Centauro vecchio, stanco e sofferente.

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Il fauno in marmo rosso antico che tiene in mano un grappolo d'uva, dà il nome alla sala successiva.
Proviene anch'esso da Villa Adriana ed è Il Fauno di Marmo, protagonista dell'omonimo romanzo di Nathaniele Hawthorne.

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L'ultima sala è quella del Galata ed accoglie l'opera più celebre del museo:
il Galata Morente.
Con grande pathos raffigura un Gallo (Galata) ferito, del quale vengono messi in evidenza scudo e spada a terra, torque al collo, nudità del corpo, ciocche dei capelli scompigliate e baffi, tratti tipici del guerriero celtico. La ferita indica la volontà di rendere il guerriero nell'ultimo istante di resistenza al dolore, che nella posa tormentata di un guerriero caduto, coglie il senso della sconfitta.

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L'opera fu commissionata da Attalo, re di Pergamo, l'attuale Turchia, per celebrare la sua vittoria contro i Galati.
Col tipico patetismo della scuola di Pergamo, l'artista evidenziò il dolore dello sconfitto, accentuandone il coraggio e il valore, riconoscendo le qualità militari dei vinti.

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Nella stessa sala la scultura di Amore e Psiche, II sec. a.C.
Simboleggia la tenera unione dell'anima umana con l'amore divino, secondo un tema della filosofia platonica.

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Scendendo, dalle sale del primo piano al cortile, colpisce il muro di fondo che ospita una grande fontana con una colossale statua di divinità fluviale, detta Morforio perchè rinvenuta nel Foro di Marte, Martis Forum, cioè il Foro di Augusto.

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Ai lati di Morforio due statue speculari raffiguranti il dio Pan, che recano sulla testa un cesto di frutta.

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Infine un'altra statua colossale, "Il Pirro", raffigurante il dio della guerra, Marte, in tenuta militare, sulla cui corazza sono scolpiti due grifi alati e una medusa.

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Con il cortile di Palazzo Nuovo la visita si conclude ed esco di nuovo sulla piazza, dove Marco Aurelio a cavallo e i Dioscuri rimangono nell'attesa di essere ammirati, ancora e per sempre.

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Le raccolte dei Musei Capitolini sono così ricche che sarebbe impossibile compilarne una descrizione completa nello spazio di un articolo.
Mi hanno guidata in questo piccolo viaggio la lettura delle guide e dei siti dedicati, oltre naturalmente alla scelta personale delle opere che più mi hanno colpita.


                                   Roma Antica continua → il Vittoriano



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